La presidenza del Consiglio dell'Unione Europea, che cambia regolarmente, è passata come previsto con l'inizio dell'anno alla Polonia. Fino alla fine di giugno, quindi, le priorità politiche e strategiche saranno definite anche a Varsavia. Mentre la precedente presidenza dell'Ungheria era guidata dal motto "Make Europe Great Again", che aveva suscitato critiche per la sua somiglianza allo slogan di Donald Trump, Tusk intende unire l'UE su molti fronti.
Questo concentrandosi interamente sul tema della sicurezza, definendo sette dimensioni su cui si lavorerà concretamente: difesa e sicurezza, protezione delle persone e dei confini, resistenza all'ingerenza straniera e alla disinformazione, garanzia di sicurezza e libertà per le imprese, sicurezza energetica, agricoltura competitiva e resiliente, e sicurezza sanitaria.
In questa varietà di temi, ad esempio, verrà rafforzata la coordinazione della politica di difesa tra gli Stati membri e la relazione con la NATO. La sicurezza energetica sarà migliorata attraverso la indipendenza completa dalle importazioni di energia dalla Russia, e verranno sviluppati strumenti per contrastare la disinformazione da parte di attori stranieri. Tuttavia, poiché i cambiamenti in questi settori richiedono tempi lunghi, la presidenza polacca si concentrerà soprattutto su negoziati, attività di persuasione e sulla creazione delle basi per un'Europa più sicura in futuro.
Per coordinare meglio il lavoro del Consiglio nel lungo termine, tre Stati membri consecutivi collaborano in ogni ciclo di presidenza. Attualmente, oltre alla Polonia, fanno parte del trio anche Danimarca e Cipro. L'Italia tornerà ad assumere la presidenza del Consiglio nel 2028, mentre l'Austria l'ha già ricoperta in questo ciclo, nel 2018. Ogni Stato membro ha un turno ogni tredici anni e mezzo.